E' un'arte marziale dalle forti connotazioni
tradizionali: propone infatti un ritorno alla multidisciplinarità delle scuole
di combattimento classiche del medioevo giapponese, dove il giovane guerriero
veniva addestrato in tutte le tecniche necessarie al combattimento sul campo di
battaglia: dal combattimento con armi lunghe, quali lo yari o la naginata, alla
scherma, al combattimento corpo a corpo a mani nude o con armi corte,
dall'equitazione al tiro con l'arco.
Contemporaneamente a questa sua attenzione per la formazione
di un guerriero come era inteso dalla tradizione classica giapponese, lo
Yoseikan Budo accetta il tempo ed il contesto in cui si colloca attualmente,
fornendo a coloro che lo praticano -e soprattutto agli istruttori ed ai
maestri- stimoli per un continuo arricchimento psicofisico e culturale,
invitandoli continuamente mediante corsi specifici, seminari e stage a
mantenere sempre viva e desta l'attenzione verso il mondo che li circonda,
promuovendo l'arricchimento personale ed il miglioramento della salute fisica e
mentale.
La pratica dello
Yoseikan Budo contempla sia il combattimento
a mani nude che quello armato. Il combattimento a mani nude è sviluppato
mediante l'insegnamento di tecniche su tutte le distanze (lunga, media e lotta
a terra) comprendenti: colpi (atemi) portati con tutto l'arsenale del corpo
(calci, pugni, colpi di mano, gomito, ginocchio e testa), proiezioni (tipiche
delle scuole di Jūdō e jujutsu), leve articolari (tipiche delle scuole aiki),
immobilizzazioni e strangolamenti sia in piedi sia al suolo. Il combattimento
con le armi trae le proprie origini dalle scuole classiche di scherma
giapponese (katori shinto ryu) e prevede l'uso di armi lunghe (yari, naginata,
bō) della spada (katana) e di armi corte (tanbō sia singolo che doppio,
coltello, nunchaku, tonfa, sai).